Si tratta di una statua rappresentante una gatta bianca che gira la testa, come per guardarsi le spalle, prima di continuare l'acrobatica passeggiata sul cornicione.
Il progetto del palazzo risale al XVI secolo, ad opera di Giacomo Della Porta, ma secondo la tradizione la statua era lassù sin dai tempi dell'Antica Roma.
La gatta proviene in realtà dall'Egitto e faceva parte del Tempio di Iside, che nel I sec a.C. si estendeva sull'area oggi occupata da una parte della Chiesa di Sant'Ignazio, da una parte del Collegio Romano e dalla via senza uscita dedicata al Beato Angelico.
In particolare il culto di Iside offrì a molte matrone romane il pretesto per darsi ad amori clandestini e illeciti.
Nel vicino Tempio di Serapide c'era una colossale statua di questa dea, alla quale forse apparteneva il piedone in marmo che ha dato il nome a via Pié di marmo e che dal 1878 venne spostato nella parallela via Santo Stefano del Cacco.
La leggenda vuole che lo sguardo del misterioso felino voglia indicare ai passanti il punto esatto in cui è nascosto un tesoro. Pronti a scavare?
La gatta |
Il piè di marmo |
Facciata posteriore Palazzo Grazioli |
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