mercoledì 9 aprile 2014

Retroscena di due capolavori a portata di...sguardo!

Una passeggiata nel centro storico è l'occasione giusta per ammirare due importanti opere del Caravaggio esposte nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.
Si tratta della Conversione di san Paolo e della Crocifissione di san Pietro, ospitate nella Cappella Cerasi, a sinistra dell'altare.
La chiesa, situata in piazza del Popolo, ebbe origine da una piccola cappella eretta da Papa Pasquale II, nel 1099; l'opera venne pagata dal popolo romano, da cui il nome.
Negli corso degli anni, il Bramante, Raffaello e Gian Lorenzo Bernini fecero su di essa degli interventi di restauro e proprio quest'ultimo, tra il 1655 e il 1660, le conferì quello stile barocco che la contraddistingue.
Nel 1600 Caravaggio venne incaricato da monsignor Tiberio Cerasi di dipingere i due quadri.
Quelli che si trovano nella cappella sono, però, delle seconde versioni, perché le prime furono rifiutate a causa del forte realismo delle scene.
La prima versione della Conversione di san Paolo era stata realizzata per l'Ospedale della Consolazione ed oggi appartiene alla famiglia Odescalchi. La tela ritrae il Santo, oramai anziano guerriero, che si rialza da terra coprendo il volto con le mani.
Il cavallo si imbizzarrisce e il palafreniere, armato di lancia, tenta di reagire alla discesa di Cristo, qui rappresentato fisicamente nell'atto di chiamare a sé Paolo.
Una composizione dinamica che rispecchia la violenza di questa conversione, così potente da scardinare l'animo umano.
La seconda versione ha dei toni più pacati. San Paolo è raffigurato proprio nell'attimo in cui gli appare Gesù Cristo sotto forma di una luce accecante.
La scena, ambientata in una comune stalla, ha un sapore teatrale. Caravaggio non ci offre alcun dettaglio ma concentra l'attenzione sui tre personaggi. In particolare è il cavallo ad occupare gran parte del dipinto con la sua muscolatura, mentre San Paolo viene rappresentato, quasi sospeso, nel momento immediatamente successivo alla folgorazione divina.
La luce proviene dall'alto ed è riflessa da più elementi: il mantello porpora, il cavallo stesso, i piedi nudi dello stalliere.
Tutto ciò si osserva anche nel dipinto di San Pietro, dove la luce investe la croce e il santo, mentre i suoi carnefici, raffigurati più come operai che come aguzzini, sono intenti a svolgere il loro faticoso compito senza alcun coinvolgimento Dei tre uomini non vediamo neanche il volto, l'attenzione è tutta su Pietro, un "uomo" sottoposto ad un terribile martirio, che vede mani e piedi inchiodati.
Il Santo si sta facendo crocifiggere a testa in giù per umiltà nei confronti di Cristo.
A differenza di altre opere del pittore, la prima versione di questo dipinto non è mai giunta sino a noi. Alcuni critici, sulla base di una probabile copia ritrovata a Siviglia, hanno ipotizzato una scena diversa. I tre carnefici sotto sforzo per aver innalzato la croce quasi verticalmente e un andamento obliquo dell'azione.
Caravaggio è stato soprannominato da molti biografi e dalla tradizione il pittore maledetto, ma in questo caso si può ritenere "benedetto", per i milioni di turisti che visitano la chiesa ogni giorno.


Conversione di san Paolo - 1 e 2 versione

La crocifissione di San Pietro

Chiesa Santa Maria del Popolo
 


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