L'anfiteatro Flavio è considerato il simbolo della città di Roma ed ebbe origine intorno al 72 d.C., quando l'imperatore Vespasiano ne iniziò la costruzione. Il suo nome attuale, risalente al Medioevo, deriva dalla statua del Colosso di Nerone, che si trovava nelle vicinanze.
La storia ci narra che ospitò gladiatori e spettacoli di ogni genere, ma nell'Anno Santo del 1750 tutto cambiò. Papa Benedetto XIV, per celebrare il Giubileo, diede inizio alla tradizionale processione del popolo cristiano durante il Venerdì Santo.
Egli fece posizionare all'interno del Colosseo le quattordici edicole delle stazioni e una grande croce, così da consacrare l'anfiteatro romano al ricordo della passione di Cristo.
Queste vennero però rimosse dopo il 1870 (solo la croce fu rimessa nel 1926), visto che, in seguito all'annessione di Roma al Regno d'Italia, la processione cominciò a suscitare poco interesse nel popolo.
Tutto ciò ebbe vita breve perché, dapprima Giovanni XXIII nel 1959, poi Paolo VI nel 1964 riportarono la Via Crucis al Colosseo, che in questa occasione fu trasmessa dalla Rai in Eurovisione e in seguito, nel 1977, in Mondovisione e a colori.
Giovanni Paolo II, nel 1984, scrisse di suo pugno i commenti delle quattordici stazioni e dal 1985 ha permesso che attori, scrittori e importanti personalità scrivessero i testi delle meditazioni.
L'appuntamento è alle 21.10 al Colosseo e in Mondovisione su RaiUno.
Via Crucis al Colosseo |
Colosseo dall'alto |
Nessun commento:
Posta un commento