giovedì 12 dicembre 2013

Più dell'apparenza inganna l'evidenza

Così recita una frase ben nota ed è proprio quello che si pensa quando, entrando nella Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio, si volge lo sguardo al soffitto.
In questa chiesa barocca, costruita nel 1626, posizionandosi sul disco dorato, che si trova nel pavimento della navata, osservando in alto si può ammirare un suggestivo affresco di Andrea Pozzo.
La particolarità sta nel fatto che racchiude una simulazione prospettica di un secondo tempio, sovrapposto al primo, quello reale della chiesa.
Non finisce qui perché, più avanti verso l'altare, da un altro segno a terra, si può osservare un secondo gioco prospettico, che riproduce l'immagine di una cupola. Quella vera in muratura, forse per motivi economici, non fu mai realizzata, ma si dice che siano stati gli stessi abitanti del luogo a non volerla, perché essendo troppo grande avrebbe oscurato loro il sole.
Nello spazio antistante la chiesa si apre la piazza di S. Ignazio, un esempio significativo di stile Rococò, che deve la sua conformazione all'architetto Filippo Raguzzini, che la realizzò intorno al 1727-1728.
I palazzi, caratterizzati da una straordinaria e originale unità compositiva, sono a forma concava e quello centrale ha un'insolita pianta triangolare.
E' curioso sapere che questi furono i primi esempi di abitazioni costruite dalla nobiltà per trarne una rendita dandole in affitto.


il secondo tempio

la finta cupola

la piazza


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