Come recita la tradizione, l'edificio ospita l'icona della Madonna, che nel 1592 era posizionata sulla scala di una casa nelle vicinanze (da qui il nome) e miracolosamente riuscì a guarire un bambino.
Nel 1849 in questa chiesa, adibita ad ospedale, morì Andrea Aguyar, il "moro" di Garibaldi, insieme a tanti altri patrioti che presero parte al Risorgimento italiano.
Nell'adiacente convento i carmelitani crearono, nel Cinquecento, una delle più antiche spezierie di Roma, di cui ancora oggi abbiamo testimonianza.
All'inizio era riservata solo agli stessi frati, ma dal Seicento tutti i romani ne poterono usufruire.
I carmelitani, bravi chimici e ricercatori scientifici, con le spezie del loro giardino creavano dei preparati per ogni tipo di malattia, come l'acqua della scala per le nevralgie, quella di melissa come calmante e della samaritana come disinfettante.
Le voci che circolavano sulla spezieria raggiunsero l'orecchio del Papa Pio VIII, che fece uso delle loro creazioni e questo fu solo l'inizio, tanto che venne denominata la "farmacia dei Papi".
I carmelitani terminarono definitivamente il loro lavoro nel 1954, ma i loro laboratori, che si trovano al primo piano del monastero, sopra la farmacia ancora in funzione, possono essere visitati su prenotazione.
Tutto è rimasto com'era, le vetrine con i tipici recipienti delle preparazioni, i mortai, le bilance e inoltre sui banconi sono ancora visibili ricettari ed erbari.
Vittorio Emanuele I la visitò nel 1802 e la sua presenza come quelle di altri personaggi celebri sono testimoniate da dipinti che si trovano sulle ante degli armadi della spezieria.
Santa Maria della Scala |
Anta con la raffigurazione di Vittorio Emanuele I |
Interni della Spezieria |
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