Su via Petroselli possiamo infatti osservare ciò che rimane della casa che appartenne alla nobile e antica famiglia dei Crescenzi.
La dimora, costruita tra il 1040 -1065 per volere di Niccolò Crescenzi, aveva la forma di una torre quadrata e fungeva sia da casa che da fortezza nello stesso tempo. Trovandosi a sud dell'isola Tiberina e di fronte a quello che oggi conosciamo come ponte Rotto, ciò permetteva alla famiglia di dominarne l'accesso e far pagare il pedaggio a chi doveva attraversare il fiume.
In origine l'edificio era strutturato su due livelli, di cui oggi rimangono pianoterra e parte del piano superiore, e nelle sue mura sono presenti diversi elementi architettonici (capitelli, colonne, cornicioni, diversi mattoni) a testimonianza delle varie fasi di ristrutturazione.
La torre crollò nel 1312 a causa di un attacco del popolo, guidato da Giacomo Arlotto degli Stefaneschi.
Nel Medioevo il palazzo venne soprannominato "Casa di Pilato" visto che in occasione delle sacre rappresentazioni della Passione di Cristo era adibita a sede del suo Pretorio.
Prima della ristrutturazione ottocentesca, per lungo tempo la costruzione cadde nel dimenticatoio e venne utilizzata come fienile. Dal 1939 ospita il Centro degli studi per la Storia dell'architettura, nel quale vengono custoditi preziosi documenti sulla storia dell'architettura e dell'urbanistica.
La casa dei Crescenzi |
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