Un esteso prato dalla forma ellittica, ecco cosa rimane di uno dei siti archeologici più famosi al mondo. Lasciamo spazio all’immaginazione e cerchiamo di ripercorrerne le origini.
L’area, dalle impressionanti dimensioni (oltre 600x200
metri), nasce come una struttura destinata ai giochi per l’intrattenimento del
popolo, in grado di ospitare più di 300 mila persone.
Secondo la leggenda la valle sarebbe stata protagonista del
famoso episodio del “Ratto delle Sabine”, narrato dallo scrittore Tito Livio. Romolo, mitico fondatore della città, decise di organizzare una grande cerimonia nello spazio in cui oggi sorge il Circo Massimo e di invitare i Sabini, antico popolo del centro Italia, insediato nella zona dell’attuale Rieti, e le loro donne.
Nel corso dell’evento i Romani rapirono quest’ultime, per procreare e aumentare
la popolazione della città, scatenando l’ira dei Sabini che dichiararono guerra
a Roma.
Le donne, che avevano intanto ricevuto diritti civili e
proprietà, si opposero a questa lotta, scendendo in campo di battaglia e
costringendo i due popoli alla pace. Le origini storiche del sito archeologico riconducono, invece, a Tarquinio Prisco , quinto re di Roma originario dell’Etruria, che regnò per trentotto anni (dal 616 al 579 a.C.). Fu il sovrano ad ordinare una bonifica della valle Murcia, così denominata in onore del nume tutelare, che si estendeva tra i colli Palatino e Aventino.
Il re etrusco organizzò qui i primi giochi dei Ludi Magni dedicati a Giove
Capitolino.
Nel II sec a.C. Giulio Cesare diede un aspetto definitivo
alla struttura, facendo costruire un
edificio e dei sedili in muratura. Negli anni successivi l’imperatore Augusto
apportò delle modifiche, in seguito ad un incendio, e vi fece erigere l’obelisco
di Ramses III, oggi in piazza del Popolo.Non da meno fu Costanzo II che nel 357 d.C. vi trasferì l'obelisco di Tutmes III, attualmente visibile in piazza San Giovanni in Laterano (ndr. C’è Roma e Roma ha pubblicato un post sull’argomento).
Vari interventi si susseguirono sotto gli imperatori Tiberio Nerone e Tito, che nell’81 d.C. inserì un arco. Gran parte dei resti oggi visibili risalgono però a Domiziano e Traiano nel II sec d.C.
Circo Massimo venne utilizzato per le gare sino al 549.
In particolare dell'età traianea possiamo ammirare ancora l'edificio sotto il Palatino, i fornici e le scale per i piani superiori.
Durante il Medioevo l'area fu di proprietà della famiglia Frangipane e oggi rimane a testimonianza una torre definita della "moletta", in quanto si trovava accanto ad un "mulino" che traeva acqua dal fosso di San Giovanni, ottenuto grazie ad una canalizzazione diretta dal fiume Aniene.
Nel 1223, secondo la tradizione, proprio in questa torre Iacopa dei Normanni, vedova di Graziano Frangipane, ospitò san Francesco d'Assisi nel suo soggiorno a Roma.
La torre doveva far parte di un complesso fortificato di cui oggi purtroppo non rimangono tracce; gli edifici vennero infatti distrutti nel 1943 per un progetto mai realizzato.
Edificio sotto il Palatino |
Incisione del Cinquecento |
Torre della Moletta |
Veduta Circo Massimo |
The Rolling Stones a Circo Massimo (copyright Elena Greco) |
The Rolling Stones a Circo Massimo (copyright Elena Greco) |
The Rolling Stones a Circo Massimo (copyright Elena Greco) |
The Rolling Stones a Circo Massimo (copyright Elena Greco) |
Nessun commento:
Posta un commento