Si tratta di Galleria Sciarra, un tempo cortile dell'omonimo palazzo-museo situato in via del Corso, oggi utilizzata come passaggio pedonale.
La Galleria venne costruita tra il 1885 e il 1888, per volontà dell'imprenditore ed intellettuale Maffeo Sciarra, che incaricò della realizzazione l'architetto Giulio De Angelis.
Quest'ultimo progettò una struttura sviluppata su due piani, sorretta da colonne in ghisa e sormontata da una cupola quadrata, realizzata in ferro battuto e vetro.
Le decorazioni, realizzate dal pittore Giuseppe Cellini, si basarono su temi cari al Liberty: dai motivi floreali alle immagini femminili, quest'ultime tema portante del programma iconografico scelto.
Nel primo livello si assiste, infatti, all'apoteosi della "donna" borghese, qui ritratta nelle vesti di madre e moglie; a seguire, nella seconda fascia, la personificazione delle virtù femminili (tra le quali scorgiamo: Prudenza, Pazienza, Misericordia) rappresentate in scene di vita quotidiana.
Tematiche borghesi in contrasto con lo stile preraffaellita utilizzato e con le sue donne dai richiami mitologici. Cellini inserì, inoltre, decorazioni di matrice classica, dando così vita a una struttura in bilico tra moderno e antico.
La costruzione della Galleria coincise con la caduta degli ideali post unitari e l'avvento del Decadentismo in Italia. Non a caso la struttura ospitò la sede della rivista letteraria "Cronaca bizantina", di proprietà dello stesso Sciarra e diretta da Gabriele D'Annunzio, uno degli esponenti più famosi del movimento.
Dopo anni di restauro, questo piccolo gioiello è finalmente tornato al suo splendore. Non perdete l'occasione per un omaggio alla bella époque romana.
Affreschi di Galleria Sciarra |
Dettagli sul tema della "donna" |
Cupola quadrata |
Veduta Galleria |
Ingresso |
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